Riassunto
Il canto XII dell’Inferno si apre con l’evocazione del terremoto che, poco prima dell’arrivo di Cristo agli inferi, aveva causato una frana al di sopra del settimo cerchio. Virgilio ricorda che egli stesso, per spiegare tale avvenimento, aveva dapprima fatto ricorso alla teoria del filosofo presocratico Empedocle, secondo il quale l’amore divino condurrebbe il mondo, ciclicamente, nel caos. Se questo tentativo di spiegazione è stato recentemente interpretato come un errore pagano-razionalistico, il presente contributo si propone di mostrare che Dante, attraverso la bocca di Virgilio, interpreta la dottrina del ciclo cosmico proposta da Empedocle come prefigurazione della corrispondenza fra la discesa di Cristo agli Inferi e il suo ritorno nel Giorno del Giudizio. Tale interpretazione fu già espressa da Luca Signorelli verso il 1500 negli affreschi del Duomo di Orvieto.
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