Riassunto
Giovanni Manzini della Motta (ca. 1362-prima del 1422) e considerato oggi un importante rappresentante del primo umanesimo italiano. Tale giudizio si basa su tre considerazioni: in primo luogo nutriva una profonda venerazione per Petrarca, in secondo luogo era in contatto con famosi studiosi come Antonio Loschi e Coluccio Salutati, e infine compose una tragedia seguendo i modelli antichi. La sua attivita di storiografo, invece, e a tutt’oggi poco indagata. Un codice della Biblioteca Apostolica Vaticana (BAV, Vat. Lat. 14162), sostanzialmente autografo, permette di seguire l’evoluzione di Manzini da segretario ad autore di esposizioni storiografiche e di tracciare la sua idea di storiografia tragica, influenzata non ultimo da Boccaccio. Il presente saggio offre una descrizione del contenuto del Codice vaticano, conduce un’indagine sulle fonti della cronaca in esso contenuta e compilata da Manzini, e propone un’edizione critica della parte finale di tale cronaca che si riferisce al presente dell’epoca.
Abstract
Giovanni Manzini della Motta (c. 1362-before 1422) is now considered an important exponent of early Italian humanism. This judgement is based on three considerations: first, he profoundly venerated Petrarch, second he was in contact with famous scholars like Antonio Loschi and Coluccio Salutati, and finally he composed a tragedy based on ancient models. By contrast, his work as a historiographer has hitherto been little studied. A manuscript in the Vatican Apostolic Library (BAV, Vat. Lat. 14162), mainly written in his own hand, allows us to follow Manzini’s development from writer to author of historiographical narratives and to trace his idea of tragic historiography, influenced particularly by Boccaccio among others. This article describes the contents of the Vatican manuscript, investigates the sources of the chronicle it contains compiled by Manzini, and provides a critical edition of the final part of this chronicle covering events contemporary with its composition.
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